sabato 10 aprile 2010

Parole al vento

Io, stupido consumista, bifolco rivestito, sbruffoncello senza cultura, mi sveglio all'improvviso. L'umanità intera, non soltanto il mondo, è diventata un punto vendita. Badate bene, voi che non mi leggerete: l'umanità intera. L'infezione ha raggiunto quei luoghi dell'anima considerati da sempre inaccessibili, o almeno duri da scalfire, da etichettare. Il ragazzo afghano che fa il commesso in un negozio di scarpe costose lungo Oxford Circus mi aveva parlato del suo popolo. Ha gli occhi dal taglio netto, due diamanti leggeri e potenti a un tempo. Sguardo che fulmina e che accarezza. Il suo popolo. "Non cambieranno mai, nessuno potrà mai colonizzare l'Afghanistan". Lui però è finito in pieno centro a Londra, capitale fra le capitali di un Impero che vomita e che scalpita come un osceno animale per l'attendibile paura di finire nel dimenticatoio ufficiale della Storia. Tutte le culture prima o poi muoiono, ragazzo mio. Perché ogni elemento umano è figlio dell'umanità; e l'umanità, mio caro, è un errore continuo. Destino di chi è più carne che cielo. Forse tu sei cresciuto in questa parte di mondo, in cui anche l'arte più sopraffina, la ragazza più pura, i sentimenti migliori possono assumere sembianze mostruose. Litri di sperma, urla di disapprovazione, offese, ricatti, putridi accordi non scritti. Il vicolo scuro in cui vivo puzza di piscio e di olio fritto. L'amore io l'ho smarrito tempo fa. A breve non riuscirò neanche a guardarmi allo specchio. Troppi ricordi scioccamente violenti, troppe cadute clownesche, troppi atti di vigliaccheria. Mi chiede di comportarmi da uomo ed io non ci riesco. Vedo gli uomini comportarsi da uomini e mi sembra di sentire i deliri nazisti avvicinarsi ogni giorno di più. Vivo un'epoca in cui la comprensione è diventata mero grigiore. Scopare forte, non scopare, sentirsi e dichiararsi poeti, eroi, anti-eroi, operai, combattenti, falliti, fenomeni e chi più ne ha più ne metta. Mentre certi fiori si lasciano sbranare con gioia, mentre a due giovani invecchiati manca una fede nuziale, finita con tutta probabilità in un contenitore di rifiuti ospedalieri. Per sbaglio. Per errore. Mentre una signora vende la sua poca frutta ai bordi delle strade ed una madre, leggerissima come la candelina che tiene accesa quando è notte, viene colpita al collo da un figlio che non ha voluto far fuori. Mentre qualcuno vorrebbe soltanto dare un bacio senza che questo significhi sancire la morte di un amante ormai antico. Mentre il sottoscritto, prima di dormire, cerca, senza alcun successo, di equilibrare in qualche modo la sua inarrestabile pazzia. Tranquilli, sono solo parole al vento.