sabato 17 aprile 2010

L'Incosciente sul divano. Attenzione al sonno.

Provo vergogna per molti peccati commessi fino a qualche luna fa. Provo vergogna per molti peccati che in realtà non lo sono. Da tempo non mi guardo più allo specchio. Non mi importa più degli occhi. Serie canzonature all'orizzonte, ma se rimango nella mediocrità non faranno così male. Se si è l'ombra di se stessi fino in fondo, le nuvole scure non la renderanno più scura. Me ne dicono di cotte e di crude, rigirando la realtà secondo una personale esigenza d'odio. Io li combatto tenendomi a distanza e dando l'oro l'illusione di essere sparito. Se per errore, o per grigia volontà, dovessi ripresentarmi sul loro palcoscenico, anche solo per un misero istante, un passaggio obbligato per continuare a camminare lungo il mio sentiero, non me lo perdonerebbero. L'Incosciente prima o poi verrà giudicato. A tradimento. Entreranno in casa due soldati del bene e mi porteranno in tribunale. D'ora in avanti non potrò più addormentarmi sul divano.