Sarebbe un vero e proprio miracolo riuscire a trovare qualche altra buona parola da scriverti senza annoiarti. Non sapendo suonare né dipingere, mi restano solo le parole. Ma poi che te ne fai del ricordo di una persona? Anche se vivessi a un metro da me e ci incontrassimo di tanto in tanto, non mi daresti modo di riportare il mio corpo accanto al tuo. Figuriamoci se te ne andassi dall’altra parte del mio mondo. No, gli esseri umani sono destinati all’oblìo poiché è di oblìo che sono principalmente dotati. Una volta esaurite le lacrime, di un ricordo non resta granché. Sì, abbiamo fatto grandi cose insieme. Sì, poteva andare diversamente, doveva andare diversamente. Poi spunta dal nulla un’altra vita dentro e intorno alla quale curiosare e il passato si scioglie per sempre. Finisci a dormire a casa di qualcuno, insomma, o questo qualcuno sale a dormire da te. E se hai abbastanza buio nelle tasche il mio passaggio scompare nel nulla. Diventa il niente più assoluto. Non siamo infiniti, siamo assolutamente precari. Tocca agli ubriaconi e ai perdenti lottare contro l’inevitabile. Secondo le leggi di natura a perdere sarebbero stati loro, quelli sprovvisti dell’oblìo necessario alla sopravvivenza. Quelli che avrebbero dovuto ammalarsi in solitudine, i penosi animaletti intenti a tracimare ogni santa notte. Non potendo accettare un’altra storia da costruire, hanno continuato a camminare sul pavimento sfondato della vecchia abitazione. Hanno dormito sui fogli andati a male pieni di parole confuse e spiegazioni non convincenti per chi li stava ad ascoltare senza mai capire. A loro il futuro così come è stato insegnato non interessava. Meglio le ferite del passato che le bende all'orizzonte. Infermiera, io preferisco morire così.