Oggi entra in vigore il Trattato di Lisbona, un golpe intriso, come ogni golpe che si rispetti, di propaganda democratica. In serata nella capitale portoghese, dicono al giornale Rai di Radio1, è prevista una "cerimonia sobria" per celebrare l'evento. Ci siamo evoluti, non cè che dire. Non abbiamo più bisogno di tank schierati nelle piazze per prendere il potere (siamo certi che li tengono pronti e ben oliati, nella vita non si sa mai). Basta ripetere in eterno alcune favolette come la coesione, la semplificazione della burocrazia, la chiarezza nelle decisioni e la garanzia di tutela per i cittadini dell'Unione Europea, e distribuire qualche calcio nel culo a chi si permette di non firmare il testo che sancisce, una volta per tutte, la morte delle nazioni e della loro autonomia.